Una storia di bullismo e il supporto di un detective

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I Racconti di MR. AGITER

UNA STORIA DI BULLISMO 

 

In una piovosa giornata estiva, nel mio ufficio, mi perdevo nell’elaborazione delle foto del servizio investigativo appena terminato con successo, quando a un tratto la mia attenzione venne catturata dallo schermo del telefono che si illuminò… Una richiesta online per una consulenza investigativa, una storia reale di bullismo !

“Salve Mister Agiter, avrei bisogno del suo aiuto.

Credo che mia figlia sia vittima di bullismo…”

Sobbalzai dalla mia poltrona, tolsi gli occhiali e stropicciai gli occhi turbato per la richiesta appena ricevuta. Ma era proprio vero qualcuno aveva bisogno di me perché veniva preso di mira da un bullo!

Ricontattai immediatamente la persona che mi aveva cercato per avere qualche informazione in più e decidemmo di incontrarci.

UNA STORIA DI BULLISMO – IL FATTORE SCATENANTE

È da tempo che la signora Noemi avverte lo stato di difficoltà in cui si trova Lucia, sua figlia di 14 anni. Lucia si isola nella sua stanza per ore e ore. È sempre più chiusa in sé stessa e pigra. Un cambiamento radicale del comportamento di Lucia che prima invece era solare e socievole. Non stava mai in casa, era amante della vita! Piena di energia e svolgeva molte attività: hobby, sport,…

Tutto questo fino a qualche mese fa…

Noemi prova a parlare con la figlia, ma Lucia non parla con la madre e la rassicura dicendo che va tutto bene chiudendosi in camera.

Arriva l’ultima settimana di scuola e la situazione peggiora. Tornando da scuola un pomeriggio Noemi nota sul braccio della figlia un livido e gli occhi pieni di lacrime.

“Cos’è successo Lucia!?” Chiede spaventata mamma Noemi.

“Niente mamma, ho sbattuto… ”

“Lucia, dimmi cosa sta succedendo” scoppia in lacrime la donna esausta, seguita dalla figlia che si lancia tra le sue braccia.

“Ci sono delle compagne che mi urlano contro tutto il giorno, mi strattonano, mi rubano la merenda, mi dicono che sono brutta, grassa e nessuno mi vuole, che dovrei morire…” Noemi stringe ancora più forte la figlia che piange e non riesce a smettere di sfogarsi “… da qualche settimana sono arrivate anche alle mani, non posso più andare in bagno, non posso entrare in classe e mi fanno cadere, mi lanciano bigliettini con minacce di morte…”

Noemi scioccata e spaventata guarda sua figlia negli occhi, le asciuga le lacrime e le promette che avrebbe risolto il problema. Lucia chiede alla mamma di non agire, perchè’ tra una settimana sarebbe finita la scuola. Ma la donna sa benissimo che non terminerà tutto con la chiusura della scuola.

L’unica cosa che Noemi può fare è quella di rivolgersi a un detective professionista. 

LE INDAGINI

Noemi si rivolge a MR AGITER, che dopo aver ascoltato il racconto straziante non può ignorare il caso e inizia subito le indagini.

La scuola terminerà tra qualche giorno ed è fondamentale che individui le ragazze che molestano Lucia immediatamente.

 Inizio… Colpisco e finisco!

Mi posiziono di fronte all’istituto, in modo da poter vedere il cortile della scuola. Avverto il suono della campanella che segna l’inizio dell’intervallo, fiumi di ragazzi escono tranne Lucia.

Dopo un po’ il flusso di studenti diminuisce e intravedo tre ragazze uscire dall’ingresso della scuola e qualche metro più dietro Lucia che camminava a testa bassa senza merenda in mano.

La giovane ragazza si siede in un angolo del cortile da sola, è ormai palese il disagio in cui vive e non può più essere ignorato.

Comincio a filmare e di tanto in tanto delle ragazzine le se avvicinano e le urlano addosso:

“Buona la tua merenda Lucia!” La deride una.

“Dovresti ringraziarci sai, è meglio che non mangi… Guardati! Guarda come sei grassa!” Scoppiano in una grossa risata tutte e tre.

Per tutta la settimana assisto a scene orribili, acquisisco materiale fotografico e video per aiutare Lucia a uscire da questa situazione spaventosa: c’è chi le tira capelli, chi la spinge, chi la deride e chi la umilia costantemente.

Colpisco e finisco!

LE PROVE

L’ultimo giorno di scuola voglio monitorare la situazione all’uscita dell’istituto, così mi posiziono per bene e attendo. Quando suona la campanella tutti i ragazzi escono e cominciano a festeggiare la fine dell’anno. Ferma sulle scale della scuola intravedo Lucia che stringe a sé un libro.

Arrivano anche le tre bulle, che cominciano a infastidirla. Si piazzano due alle sue spalle e una davanti che la spinge con un braccio. Le fanno cadere il libro, e la spintonano fino a farla cadere. Vedendola a terra ridono e si allontanano correndo per disperdersi tra i ragazzi. Lucia raccoglie il suo libro e anche le sue ultime forze, si rialza e con lo sguardo perso torna a casa.

“Per tutte le lenti d’ingrandimento Lucia, ci vuole coraggio per essere come te! Come sei riuscita a tenere dentro di te tutto questo fino a oggi?” Mi chiedo mentre continuo a filmare.

Contatto la signora Noemi per aggiornarla sulle scene a cui ho assistito oggi, la donna vuole incontrarmi per vedere le prove fotografiche e video che ho raccolto in questi giorni e ci accordiamo.

Arriva la sera e le mostro le foto e i video. Noemi tra le lacrime e la rabbia mi ringrazia per aver svolto il servizio in modo così professionale e tempestivo.

“Grazie Mister Agiter, per Lucia questo sarà un punto di svolta. Grazie soprattutto per avermi mostrato cose che i miei occhi non riuscivano a vedere! Lei sì che è un vero detective professionista!” Mi stringe la mano.

“Dovere signora Noemi! Un grande in bocca al lupo a lei e a sua figlia Lucia, una piccola grande donna!”

RIFLESSIONE – UNA STORIA REALE DI BULLISMO

Il bullismo è un fenomeno di cui la cronaca riporta sempre più spesso gli spiacevoli episodi che avvengono in molti contesti. è un comportamento in ampia crescita, anche dovuto alla crisi delle istituzioni educative, dalla famiglia alla scuola. Genitori, che spesso non pongono limiti ai propri figli e che anzi li assecondando in tutto, impediscono ai loro figli di sviluppare il senso di civiltà e di rispetto nei confronti di un’altra persona. Questo, inoltre, porta i giovani all’incapacità di avere normali relazioni e di gestire conflitti.

I genitori delle vittime si sentono spesso impotenti di fronte a tali situazioni, soprattutto nella fase adolescenziale quando è difficile riuscire a parlare con i propri figli che si sentono già grandi.

Un genitore che avverte lo stato di difficoltà del figlio vittima di bullismo DEVE AGIRE tempestivamente.

Un detective professionista può riuscire a documentare situazioni che chi è vicino ai ragazzi non è in grado di vedere, mostrandogli tramite i suoi “occhi” le situazioni spiacevoli in cui si trovano le vittime. L’investigatore privato, attraverso la tecnica del pedinamento e raccogliendo documentazione fotografica e video, può dimostrare in modo efficiente e appropriato l’eventuale violenza subita.

Per saperne di più, visita il nostro sito, nella sezione controllo giovani.

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