Assegno di mantenimento se il coniuge lavora

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Assegno di mantenimento se il coniuge lavora

L’assegno di mantenimento rientra nel dovere di assistenza materiale per il coniuge che necessita di sostentamento economico, se privo di reddito personale o se questo non è sufficiente per vivere. L’assistenza materiale sussiste anche in caso di separazione e decade definitivamente in caso di divorzio.

Questo assegno viene versato sempre dal coniuge con il reddito più elevato, ma ci sono però diversi casi che portano il giudice a decidere di non concederlo affatto.

  1. Se il coniuge più “debole” è responsabile della fine del matrimonio. Se ha tradito oppure se non ha assistito il consorte malato, venendo meno ai propri doveri nel matrimonio.
  2. Se i coniugi hanno un reddito uguale. In questo caso non sussistono disparità di reddito e non potrà essere chiesto un mantenimento.
  3. Se entrambi i coniugi sono nullatenenti o disoccupati.
  4. Se il coniuge più “debole” sia ancora giovane e con una formazione scolastica; soprattutto se viene dimostrato che non c’è stata intenzione di cercare lavoro.

Quindi quando si versa l’ assegno di mantenimento?

Se uno dei due coniugi è inabile al lavoro o comunque non più in grado di mantenersi da solo. Superati i 50 anni di età, dopo una vita a occuparsi di casa e famiglia, non si hanno magari contatti con il mondo del lavoro. Oppure l’ assegno è dovuto al coniuge che dimostri di aver cercato lavoro ma di non aver trovato un posto.

Ma cosa succede se il coniuge che riceve l’ assegno di mantenimento già lavora o inizia a lavorare?

In questo caso, se ad esempio il marito guadagna molto di più della moglie, l’ assegno di mantenimento (quello cioè dovuto dopo la separazione) va comunque versato. Diversamente accade per l’assegno di divorzio (cioè quello versato dopo il divorzio che non ha il compito di mantenere lo stesso tenore di vita del matrimonio ma garantire un’autosufficienza dell’ex).

E dunque:

  • se la moglie ha un lavoro full time, non avrà alcun diritto al mantenimento essendo questo già sufficiente per una indipendenza economica;
  • se la moglie ha un lavoro part time, il cui stipendio è minimo (ad esempio 400-500 euro al mese), l’ assegno di mantenimento verrà riconosciuto ma in misura inferiore rispetto a quanto sarebbe riconosciuto a una donna disoccupata

Quali sono le regole per il calcolo dell’assegno di divorzio?

Come può intervenire Agiter Investigazioni 

La nostra agenzia può essere chiamata in causa per indagare se esistano o meno i presupposti a una revisione dell’assegno o alla sua cancellazione.

In particolare, i casi più frequenti per la revisione dell’ assegno di mantenimento sono:

  • Documentazione di attività lavorative “in nero”
  • Accertamento di una convivenza more uxorio
  • Verifica dell’effettivo tenore di vita del coniuge e dei figli maggiorenni
  • Occupazione attuale
  • Identità del loro nuovo partner o coniuge
  • Nuove imprese
  • Nuovi investimenti
  • Nuove proprietà immobiliari
  • Nuova attività
  • Variazione del reddito

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