Le intercettazioni telefoniche sono un tema delicato riguardo le prove di un reato
Le intercettazioni telefoniche sono fra i mezzi più efficaci per ottenere le prove di un reato. Questo strumento, come noto, è soggetto a precisi limiti di legge, tesi a limitare le intrusioni nella vita privata altrui: tali limiti, in particolare, riguardano le tipologie di reati per cui possono essere disposte le intercettazioni, il contesto che ne giustifica l’utilizzo e le categorie di soggetti interessati. Vediamo più da vicino qual è la normativa sulle intercettazioni telefoniche, quando si possono fare e con quali regole.
Intercettazioni telefoniche: come funzionano
L’intercettazione può essere condotta con diverse modalità. Oltre a quelle telefoniche, per acquisire gli elementi di prova è possibile ricorrere alle intercettazioni ambientali e telematiche. Nel primo caso si ricorre a microfoni, microspie e telecamere nascoste; nel secondo a software spia e altre tecniche per carpire il flusso di dati via web. Le intercettazioni telefoniche in senso stretto sono finalizzate a spiare le conversazioni private che si svolgono al telefono, anche tramite chat e messaggi.
Scendendo più nel dettaglio delle intercettazioni telefoniche, per quali reati sono considerate legittime? Il punto di riferimento è l’articolo 266 del Codice Penale, secondo cui sono ammesse per reati contro la pubblica amministrazione, non colposi per detenzione non inferiore a 5 anni, per reati di pornografia, traffico di stupefacenti e armi, atti persecutori, ingiurie, usura, contraffazioni e frode nell’esercizio del commercio.
Al di là delle tipologie di reati, esistono altri requisiti da rispettare per le intercettazioni telefoniche. Quando si possono fare? Anzitutto, devono sussistere gravi indizi di reato che giustifichino la violazione della privacy. Inoltre, l’intercettazione telefonica deve essere considerata indispensabile per individuare il colpevole e per assicurare lo svolgimento delle indagini.
Le intercettazioni telefoniche sono condotte tramite una procedura complessa che vede il coinvolgimento della Polizia Giudiziaria, del Giudice per le Indagini Preliminari e del Pubblico Ministero, nonché degli operatori telefonici per l’accesso alle linee e ai tabulati.
Un’ulteriore limitazione riguarda, come già accennato, le categorie di soggetti che possono essere intercettati: fra questi non rientrano, infatti, gli avvocati difensori e i consulenti tecnici, per garantire il segreto professionale e l’inviolabilità della difesa.
Gli investigatori privati possono fare intercettazioni telefoniche?
L’intercettazione telefonica non può riguardare, inoltre, gli investigatori privati, qualora siano autorizzati a svolgere attività di investigazione preventiva su incarico della difesa. Tale attività è soggetta ad autorizzazione del Prefetto e al mandato sottoscritto dalle parti. Nell’atto di incarico sono specificati, oltre ai dati del committente e dell’investigatore – munito di licenza per lo svolgimento di investigazioni in sede penale – lo scopo e la durata delle indagini. Il detective privato si impegna a svolgere l’incarico professionale nel rispetto del codice di deontologia e del codice della privacy.
Riassumendo, gli investigatori privati possono fare intercettazioni telefoniche? Questa attività è consentita solo se vengono rispettati i requisiti di ammissibilità già descritti per le intercettazioni telefoniche: ovvero, le regole che stabiliscono per quali reati, soggetti e in quali circostanze può essere disposta l’intercettazione. Ciò detto, il detective privato può adottare modalità di indagine atipiche, acquisire cioè elementi di prova tramite mezzi che comprendono, fra le altre cose, la registrazione di conversazioni private.
Come già sottolineato, l’investigatore privato deve essere autorizzato a svolgere questo tipo di attività. Le intercettazioni private, infatti, sono considerate gravemente lesive della privacy e non possono essere svolte da un soggetto qualunque: né da un privato cittadino, né da un’agenzia investigativa qualunque. In questo caso, infatti, non solo le prove acquisite non saranno ritenute valide in sede civile e penale, ma si rischiano sanzioni pesanti che possono prevedere anche l’arresto.
Prima di richiedere l’acquisizione di chat e telefonate, dunque, è meglio informarsi bene. Molte persone ritengono a torto che le intercettazioni telefoniche rientrino nella normale routine di un detective privato. In realtà non è così: documentare le conversazioni dell’amante della moglie, o le mosse della concorrenza, è un’attività complessa che deve essere condotta da professionisti, nei limiti previsti dalla legge. La registrazione di chat e telefonate è un reato anche quando è frutto dell’iniziativa di un privato cittadino. Le intercettazioni illegali sono punibili – a querela o d’ufficio – con la reclusione, così come la divulgazione delle comunicazioni in oggetto con qualunque mezzo di informazione: a maggior ragione se acquisite da un investigatore abusivo o da un detective non autorizzato.
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